Dalla prima proposta negli anni ‘70, il progetto del Nuovo Palazzo di Giustizia di Firenze, vero e proprio landmark urbano, vive lunghe e complesse vicende prima che nel 2000 si è avviata la costruzione. Il progetto esecutivo si è confrontato con il disegno di un edificio multiforme e di dimensioni mastodontiche, che si staglia fino a 76 metri di altezza, fatto da 15 corpi di fabbrica, disarticolati, ma legati da una logica funzionale orizzontale. Fulcro di quest’architettura civile è lo spazio generato da una grande superficie vetrata addossata al blocco dei ballatoi. Tutte le scelte del progetto strutturale, dai telai multilivello, ai cavalletti in calcestruzzo armato nati dall’inclinazione delle facciate, fino all’impiego di strutture miste in acciaio e calcestruzzo per le luci di notevole entità, si sono originati dal costante confronto con l’architettura degli spazi. Il bilanciamento di aspetti tecnici, economici e di programmazione ha reso possibile la costruzione di un’opera che rappresenta l’ultimo contestato dono di Leonardo Ricci alla sua città.